L’arresto cardiaco improvviso (SCA) si verifica quando il cuore smette improvvisamente di battere a causa di un malfunzionamento della sua attività elettrica. Non vi è alcun preavviso, può accadere a chiunque, dovunque.
La vittima ha maggiori probabilità di sopravvivenza se viene eseguita immediatamente la rianimazione cardiopolmonare (RCP) e viene utilizzato un defibrillatore (semi)automatico esterno (DAE).
In caso di arresto cardiaco, la tempestività è tutto.
Se si attende l’arrivo dei servizi di emergenza, la vittima di arresto cardiaco ha appena il 5% di probabilità di sopravvivere. Al contrario, se le persone presenti sul posto intervengono con una RCP e l’utilizzo del DAE, le probabilità si alzano al 60%.
Che cos’è il defibrillatore (DAE)?
ll defibrillatore semiautomatico o automatico esterno (DAE) è un apparecchio salvavita in grado di erogare una scarica elettrica al cuore, in caso di arresto cardiaco.
Attualmente, la sua diffusione è insufficiente a coprire le esigenze della popolazione. Ricordiamo che ogni anno, in Italia, vengono colpite da arresto cardiaco tra le 45000 e le 60000 persone.
Recentemente, con la legge 116 del 4 agosto 2021, sono state introdotte importanti novità al fine di promuoverne la diffusione e dare la possibilità a più persone di utilizzarlo.
Quali sono le novità introdotte?
- garantire la diffusione e l’installazione dei DAE presso le sedi delle pubbliche amministrazioni che abbiano almeno quindici dipendenti e che siano aperte al pubblico;
- installare obbligatoriamente i DAE nei luoghi pubblici quali: aeroporti, stazioni ferroviarie, a bordo di mezzi di trasporto aerei, ferroviari e marittimi;
- introdurre la formazione obbligatoria al DAE nelle scuole secondarie;
- attivare campagne informative di sensibilizzazione all’utilizzo del DAE.
La novità più importante, però, riguarda la possibilità di intervenire, in caso di emergenza, anche se non si è soccorritori riconosciuti. La legge, infatti, tutela anche coloro che intervengono senza essere in possesso di un attestato professionale che li riconosca come soccorritori abilitati.
Intervenire, perciò, è possibile anche se non si è medici, infermieri o soccorritori abilitati.
Intendiamo promuovere una campagna formativa per diffondere i contenuti della nuova legge e coinvolgere il personale delle aziende nostre clienti, ma anche dei privati cittadini, a frequentare i corsi di formazione non obbligatori per conoscere le tecniche di rianimazione e intervenire tempestivamente in caso di necessità, secondo la “catena della sopravvivenza”:
- riconoscimento precoce dell’arresto cardiaco e attivazione immediata del sistema di soccorso di emergenza;
- inizio della rianimazione cardiopolmonare precoce;
- defibrillazione precoce;
- inizio del soccorso avanzato e trattamento post rianimatorio.
Bastano 5 ore, circa, di corso di formazione per acquisire i contenuti minimi per intervenire efficacemente.
La programmazione dei nostri corsi si arricchirà, in futuro, del corso BLSD per laici destinato non solo ai lavoratori delle nostre aziende clienti, ma anche a tutti coloro che desiderano parteciparvi.