Visto il recente aumento di immatricolazioni di auto elettriche e di auto ibride, è necessario che gli autoriparatori che intendono effettuare manutenzioni su questi tipi di veicolo abbiano una specifica preparazione sui rischi e la sicurezza, oltre che sulle procedure tecniche corrette.
Come si diventa autoriparatori di veicoli elettrici e ibridi?
Siccome non esistono in Italia norme tecniche scritte espressamente per questi lavori, si deve fare riferimento alla norma CEI 11-27 (Sicurezza nei lavori elettrici) come base per conferire ad un autoriparatore l’abilitazione a effettuare manutenzione e riparazioni su veicoli elettrici e ibridi.
L’abilitazione prevede due livelli: l’operatore nominato PES (persona esperta) può eseguire i lavori di riparazione/manutenzione in autonomia; l’operatore nominato PAV (persona avvertita) può eseguire gli stessi lavori solo sotto la supervisione di un operatore PES. Gli operatori PES o PAV possono essere abilitati a eseguire lavori su auto elettriche/ibride in presenza di tensione, e in quel caso si dice che hanno anche l’idoneità ai lavori sotto tensione, oppure possono essere abilitati a eseguire solo i lavori su auto elettriche/ibride una volta staccata la tensione.
Gli operatori destinati a essere nominati PES o PAV devono seguire, prima di tutto, un corso teorico/pratico di almeno 10 ore. Se intendono ottenere l’idoneità ai lavori sotto tensione (PEI), il corso teorico/pratico deve essere di almeno 14 ore e prevede alcuni argomenti aggiuntivi. Inoltre, se non hanno esperienza pratica pregressa devono seguire un percorso opportuno, che in genere è un addestramento per affiancamento. Alla fine di tutti questi passaggi, il datore di lavoro, tenendo conto dell’esito della frequenza del corso, delle capacità pratiche e di caratteristiche del lavoratore come l’affidabilità, attribuisce l’abilitazione più adatta a ciascun operatore.